Nuove regole per il ticket sanitario. Perdono l’esenzione 500 mila siciliani

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Entra in vigore da sabato scorso in Sicilia la nuova legge riguardante l’esenzione dal ticket sulle prestazioni sanitarie, sia farmaceutiche sia di specialistica ambulatoriale. Dopo l’approvazione all’Ars, lo scorso mese di dicembre, del disegno di legge predisposto dall’assessore alla Sanità Massimo Russo – avvenuta non senza polemiche – cambia il sistema con il quale sarà certificata l’esenzione dal pagamento del ticket. La Sicilia si è adeguata al sistema adottato in tutte le altre regioni italiane, basato sia sull’età degli utenti sia sul reddito complessivo dei nuclei familiari. E’ stato, quindi, abolito il precedente metodo basato sull’indice Isee che tiene conto della situazione familiare e lavorativa. Secondo il vecchio sistema chiunque aveva un punteggio inferiore a 11.000 era totalmente esente. Secondo i calcoli della Regione, in questo modo a non pagare per farmaci e prestazioni sanitarie erano un milione e 650 mila cittadini. Con la nuova legge ci si baserà sulla dichiarazione dei redditi: il tetto è fissato a 36.151 euro: chi ha un reddito inferiore è esente, ma solo se ha meno di sei anni o più di 65. In questo modo perderanno l’esenzione 500 mila siciliani. Restano valide le esenzioni legate a particolari patologie. “Senza questa legge – ha ricordato l’assessore Russo – la Sicilia avrebbe perso fondi statali per una novantina di milioni”. Saranno esenti anche i disoccupati e i loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico, i titolari di assegno sociale e loro familiari a carico, i titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. La nuova legge prevede una fase transitoria, fino al prossimo 30 aprile, in cui i soggetti che ritengono di avere diritto all’esenzione potranno ricorrere alla autocertificazione apponendo – all’atto della erogazione della prestazione sanitaria – una firma nell’apposito spazio della ricetta. I cittadini potranno accertare se il proprio nominativo è presente nell’elenco dei soggetti esenti richiedendo la verifica al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta oppure rivolgendosi al Distretto sanitario di appartenenza. La Guardia di Finanza aveva più volte segnalato la difficoltà di effettuare i controlli sul modello Isee per l’estrema variabilità dei parametri tra utenti. Contrario alle nuove regole si è detto Carmelo Raffa, segretario regionale di Cisl Fnp: “Questo sistema agevola gli evasori fiscali e penalizza i lavoratori dipendenti e i pensionati. Il governo, piuttosto che fare equità, agisce contro chi ha un reddito certo”.

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